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URBANISTICA, DOMANI IN CONSIGLIO LA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

 

L’Aula chiamata a votare l’adozione, se approvata inizierà l’iter amministrativo per l’approvazione

 

 30.05.2024
 
Venerdì 31 maggio approda in Consiglio comunale la proposta di variante al Piano degli interventi (P.I.) di cui sarà votata l’adozione. Si tratta dello strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del Piano di assetto del territorio (Pat), individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi e le infrastrutture per la godibilità. La proposta sottoposta all’Aula, già illustrata nel corso della seduta della Commissione urbanistica di giovedì 16 maggio, è il risultato di una ricognizione complessiva del territorio iniziata quattro anni fa, a vent’anni dall’approvazione del Piano regolatore generale (Prg), e che ora ha portato alla contestuale rizonizzazione integrale.

L’elaborazione della proposta, inoltre, è stata l’occasione per affrontare temi come quello delle altezze e del consumo di suolo con un doppio obiettivo: da un lato quello di disegnare un quadro di regole chiare e precise, coordinando e aggiornando di conseguenza anche il Regolamento edilizio in base alle mutate esigenze e agli indirizzi inseriti nella proposta di variazione del Pi, a beneficio tutti gli operatori, siano essi professionisti, cittadini, imprenditori e investitori, ma anche degli uffici per creare un contesto più snello e per velocizzare le risposte verso l’esterno; dall’altro allineare lo strumento all’indirizzo urbanistico regionale che privilegia la densificazione e la riqualificazione del tessuto già urbanizzato al consumo di nuovo suolo. Proprio per questo, per alcune zone viene introdotto un preciso limite temporale alla possibilità di usufruire del diritto ad edificare concesso a suo tempo dal Prg fuori dal perimetro del consolidato, scaduto il quale si dovrà ridiscutere tutto.

Sempre in coerenza, si introducono delle norme che favoriscono la circolazione dei crediti edilizi, fino ad oggi solo strumento teorico, e premiano la rinaturalizzazione dei suoli e quindi il ritorno alla funzione agricola di quelle aree dove esistono edifici incongrui.

Per ciò che riguarda più specificatamente il lido, viene previsto un sistema che favorisce la diminuzione della superficie occupata dagli edifici, la riqualificazione del patrimonio edilizio degradato, lo sviluppo ordinato in altezza e l’arretramento dalla linea della via principale e dagli accessi al mare. Inoltre viene introdotto un generale impedimento all'avanzamento verso il mare degli edifici, fondamentale presidio anche in funzione dei profondi cambiamenti ambientali in atto. Anche attraverso tali interventi, la fascia frontemare acquisisce una destinazione produttiva a carattere turistico e, come conseguenza immediata, gli strumenti dedicati allo sviluppo delle attività ricettive vengono aggiornati: le attività potranno fare riferimento allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) in luogo delle schede alberghiere come strumento per l’attuazione degli interventi, sia in deroga che in variante allo strumento urbanistico.

La proposta affronta, inoltre, il tema della residenzialità stabile in favore degli jesolani prevedendo delle nuove aree cosiddette a edificazione diffusa che saranno principalmente indirizzate a soddisfare la richiesta abitativa a scapito di quella speculativa, ma anche nuove norme sia sul recupero degli annessi agricoli dismessi a fini residenziali che per la riqualificazione degli edifici schedati in area agricola. Vengono introdotte, poi, delle premialità volumetriche per alloggi soggetti a convenzione con il Comune sul prezzo di vendita, al fine di intercettare la fascia media della popolazione fatta di famiglie e giovani coppie.

Il documento propone, infine, il divieto generale di apertura di nuove sale slot in zone che non siano artigianali, un inquadramento più preciso della sperimentazione delle foresterie per i lavoratori, la possibilità di esercitare attività di dog agility e pensione per cani anche in zona agricola e di installare chioschi a servizio delle piste ciclabili, nonché una nuova concezione delle aree artigianali con l’inserimento della generale facoltà di insediare attività commerciali, come richiesto dal mercato.
La variante allinea inoltre le previsioni di aree a standard pubblico con 107 ettari di progetto di parcheggi, parchi, strutture per lo sport e di interesse pubblico.

I prossimi step
Il percorso della variante prevede l'adozione in Consiglio comunale cui seguirà un momento di presentazione pubblica con i professionisti a inizio giugno. Contestualmente, tutto il materiale sarà pubblicato sul portale internet del Comune e messo così a disposizione dei cittadini.

Dopo un iniziale periodo di pubblicazione di 30 giorni, sarà possibile nei successivi 30 giorni presentare delle osservazioni e ricevere apporti collaborativi per migliorare il lavoro svolto. Ogni eventuale istanza e segnalazione riceverà risposta puntuale.

Trascorso il termine per l'acquisizione di pareri di competenza, il piano dovrà essere approvato definitivamente dal Consiglio comunale. Quest’ultimo passaggio potrebbe avvenire tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025.

Dall’adozione della variante sarà in vigore il cosiddetto “regime di salvaguardia”, normato dalla legge, che impone la doppia verifica, con il vecchio e con il nuovo piano, dei progetti edilizi fino all’approvazione definitiva.

 
Piazza Drago
Jesolo al tramonto
 

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