Con circolare del 15/12/2022, n. 132, l’INPS ha reso noto che le domande di Assegno Unico e Universale per i figli a carico di cui al decreto legislativo 29/12/2021, n. 230 e s.m.i., non sono soggette ad onere di presentazione con cadenza annuale. Infatti, in applicazione del principio di semplificazione e di erogazione di ufficio ai sensi dell’art. 12, comma 3 del citato decreto e tenuto conto del parere ministeriale favorevole, le domande già presentate valgono anche per le annualità successive a quella di presentazione, fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare le eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda (ad es. nascita di un nuovo figlio).
Pertanto, per l’annualità 2024, non è necessario provvedere alla presentazione di una nuova domanda di Assegno Unico e Universale, fermo restando che la domanda già trasmessa all’INPS non si trovi in stato di decaduta, revocata, rinunciata o respinta.
Ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia ISEE è necessaria la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2024,correttamente attestata (ISEE). In assenza di ISEE, l’importo dell’Assegno Unico e Universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi della normativa. Qualora la nuova DSU sia presentata entro il 30/06/2024 gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati.
Gli importi dell’assegno spettanti per il 2024 sono determinati tenuto conto di quanto previsto dall’art. 4, co. 11, del d.lgs. n.230/2021, ai sensi del quale l’assegno e le relative soglie ISEE sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita ossia dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. In attesa della comunicazione ufficiale della variazione del suddetto indice, a cura dell’ISTAT, la mensilità di Assegno Unico di gennaio 2024 sarà liquidata sulla base degli importi previsti dalla tabella vigente nel 2023 per poi essere oggetto di conguaglio con successiva mensilità.
Potranno invece presentare la domanda coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico e quanti avevano trasmesso una domanda che non è stata accolta o che non è più attiva. Le domande possono essere presentate tramite:
I nuclei familiari chefino al 2023 erano anche percettori di Reddito di Cittadinanza e che pertantonon avevano l’obbligo di presentare domanda di Assegno Unico e Universale, conl’introduzione dal 01/01/2024 della nuova misura denominata Assegno diInclusione, che di fatto sostituisce il RdC, devono necessariamente presentaredomanda di Assegno Unico e Universale (se non già presentata nel 2023). L’eventualepresentazione della domanda di Assegno di Inclusione (ADI) non sostituisce ladomanda di Assegno Unico che dovrà essere sempre presentata per poterbeneficiare della prestazione familiare.
Il decreto legislativo21 dicembre 2021, n. 230, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generalen. 309 del 30 dicembre 2021, in attuazione della legge 1° aprile 2021, n. 46, adecorrere dal 1° marzo 2022 istituisce l’assegno unico e universale per i figlia carico.Tale misura costituisceun beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso trail mese di marzo di ciascun anno e il mese di febbraio dell’anno successivo, eviene determinata dall’INPS sulla base della condizione economica del nucleofamiliare mediante l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n.159.
La domanda di assegno unico e universale può essere presentata dai soggetti in possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno di cui all’articolo 3 del decreto legislativo n. 230/2021, a prescindere dall’appartenenza del soggetto a una specifica categoria di lavoro.
Il beneficio spetta per ogni figlio minorenne a carico e per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni di età. Si ricorda che per figli a carico, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del citato decreto legislativo, si intendono quelli facenti parte del nucleo familiare indicato a fini ISEE.
I figli maggiorenni, in particolare, per potere beneficiare dell’assegno devono essere in possesso, al momento della presentazione della domanda, di uno dei seguenti requisiti:
In caso di disabilità del figlio a carico non sono previsti limiti d’età ela misura è concessa a prescindere da quanto previsto ai precedenti punti 1),2), 3) e 4).
La domanda può essere presentata da uno dei genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio, dal figlio maggiorenne per sé stesso, da un affidatario o da un tutore nell’interesse esclusivo del minore affidato o tutelato
L’importo dell’assegno unico e universale è determinato sulla base dell’ISEE del nucleo familiare del beneficiario della prestazione, con la seguente decorrenza della misura:
Con riferimento all’ISEE, in presenza di figli minorenni si terrà conto dell’indicatore calcolato ai sensi dell’articolo 7 del D.P.C.M. n. 159/2013 (ISEE minorenni) e ai sensi dell’articolo 9 del medesimo decreto (ISEE minorenni corrente), facendo riferimento al nucleo del figlio beneficiario della prestazione.
Tale indicatore, in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra di loro, ove il genitore non convivente sia “componente attratta” o “componente aggiuntiva” differisce dall’ISEE ordinario.
Per approfondimenti si rinvia al paragrafo 7 della circolare INPS n. 171/2014. Per i figli maggiorenni, il riferimento è all’ISEE di cui agli articoli da2 a 5 del D.P.C.M. n. 159/2013 (ISEE ordinario) e all’articolo 9 del medesimo decreto (ISEE ordinario corrente).
Tenuto conto che la prestazione ha natura “universalistica”, in assenza di ISEE al momento della domanda, l’assegno spetta sulla base dei dati autodichiarati nel modello di domanda ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, fermo restando il rispetto dei criteri di cui al D.P.C.M. n. 159/2013.
In tale caso, occorre distinguere le sottoelencate ipotesi:
L’assegno è riconosciuto a condizione che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio il richiedente sia in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:
L’assegno unico e universale è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali.
Per i nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge del 28 marzo 2019, n. 26, l'INPS corrisponde d'ufficio l’assegno unico, congiuntamente al Reddito di cittadinanza e con le modalità di erogazione di quest’ultimo, fino a concorrenza dell'importo dell'assegno spettante in ciascuna mensilità ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7 del richiamato decreto legislativo.
Le domande, corredate o meno di ISEE, potranno essere presentate a partire dal 1° gennaio.
Le domande possono essere presentate in qualunque momento dell’anno e, se accolte, danno diritto all’erogazione del beneficio fino al mese di febbraio dell’anno successivo.
Tutte le domande presentate entro il 30 giugno di ciascun anno danno comunque diritto agli arretrati dal mese di marzo.
La domanda di assegno unico e universale per ifigli è presentata dal genitore una volta sola per ogni anno di gestione e deveindicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilitàdi aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite che dovessero verificarsi incorso d’anno e ferma restando la necessità di aggiornare la DichiarazioneSostitutiva Unica (DSU) per gli eventi sopravvenuti.
La domanda può essere presentata attraverso iseguenti canali:
Ai sensi dell’articolo 6, comma 4, del decretolegislativo n. 230/2021, l’assegno ècorrisposto dall’INPS ed è erogato al richiedente ovvero, a richiesta, anchesuccessiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.
L’assegno viene erogato dall’INPS attraverso le seguenti modalità:
- conto corrente bancario;
- conto corrente postale;
- carta di credito o di debito dotata di codice IBAN;
- libretto di risparmio dotato di codice IBAN;
Nel merito, si fa presente che lo strumento diriscossione dotato di IBAN, sul quale viene richiesto l’accredito dellaprestazione, deve risultare intestato/cointestato al beneficiario dellaprestazione medesima.
Per i nuovi nati l’Assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.
Inconseguenza dell’introduzione dall’assegno unico e universale, a decorrere dal1° gennaio 2022, sono abrogati:
Inoltre, adecorrere dal 1° marzo 2022:
L’assegno unico e universale non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido.