Le zone di espansione residenziale
La città attuale, con i suoi 23.000 abitanti, non è in grado di supportare i servizi e le infrastrutture esistenti, dimensionati per una popolazione di 200.000 unità. I promettenti risultati ottenuti negli ultimi anni con manifestazioni realizzate al fine di allungare la stagione turistica, si scontrano, nella realtà, con l’impossibilità di garantire una massa critica di persone che sostengano le iniziative culturali, che supportino gli esercizi commerciali, che rendano meno onerosi i servizi pubblici. Ma non solo. La componente temporale determina variazioni così consistenti da stravolgere i comportamenti umani nei diversi periodi dell’anno.
Il Master Plan indica, come soluzione del problema, una maggior concentrazione urbana nella parte centrale del territorio comunale, ossia nella porzione della città che vive anche d’inverno, ed evidenzia l’assoluta necessità di addivenire ad una crescita della popolazione di almeno 10.000 unità.
Tale previsione di crescita della città non è certo legata ai parametri notoriamente utilizzati nel dimensionamento dei Piani Regolatori, cioè agli indicatori “quantitativi” dell’andamento della popolazione relativi agli ultimi anni, quali le nascite, l’immigrazione, le morti, i divorzi …
La sfida lanciata con il Master Plan impone scelte completamente diverse, forti e decisive. E’ necessario impostare un vero e proprio marketing della Città di Jesolo, per attrarre quei flussi migratori oggi esistenti, con particolare riguardo al movimento di persone che si allontanano dalle grandi città o da zone economicamente depresse.
Il presente Piano getta le basi per questa “promozione urbana”, puntando soprattutto sulla qualità degli spazi aperti e del costruito.
Le città turistiche, e in special modo quelle balneari, sono spesso più simili a vere e proprie industrie, dove gli spazi urbani, le attività, lo svago, assumono ruoli completamente diversi da quelli di una qualsiasi altra città.
Recuperare una dimensione tale che riesca ad “assorbire” queste fluttuazioni, e a garantire un maggior equilibrio nella vita della città, è il motivo per il quale si è lanciata la sfida dell’aumento della popolazione. E’ comunque chiaro che nessun dato su base statistica (nati, morti, immigrazione) può sostenere l’ipotesi di aumento della popolazione fatta con il presente Piano. Com’è pure altrettanto vero che gli stessi dati non possono certo dimostrare che tale ipotesi è sicuramente non perseguibile.
La distribuzione delle nuove zone residenziali, evidenziata nel P.R.G., è quella già indicata dal Master Plan, vi sono, tuttavia, delle modifiche dovute essenzialmente all’impossibilità di intaccare alcuni spazi di pregio ambientale (Pineta), o a situazioni per le quali diverse destinazioni possano considerarsi ormai consolidate o in via di consolidamento (piani attuattivi già approvati). Alcune aggiunte sono invece state fatte in quelle zone di risulta, a confine con aree residenziali esistenti, per le quali è quasi naturale affermare la stessa destinazione, e soprattutto laddove tale proposta comporta una razionalizzazione degli spazi urbani esistenti.
La creazione di ambiti delimitati di edilizia residenziale pubblica ha prodotto quartieri ghetto, che ostacolano l’integrazione sociale. La proposta del presente Piano va nella direzione di imporre le quantità di edilizia residenziale pubblica, prevista per legge, all’interno di ogni singolo Piano di Lottizzazione.