La valorizzazione dell’ambiente rurale
La necessità di definire parametri che regolino l’organizzazione strutturale del territorio rurale del Comune di Jesolo non deve ritenersi una sterile azione di recupero “archeologico” dell’ambiente agrario ma, piuttosto, va intesa come uno sforzo atto a valorizzare le zone di campagna e renderle fruibili in particolar modo al crescente numero di persone che si dedicano all’escursionismo naturalistico. Anche le zone di Jesolo con destinazione agricola possono essere coinvolte nell’offerta turistica e diventare un elemento trainante nella definizione di un più ampio interesse degli jesolani verso il territorio della loro città.
La meccanizzazione delle operazioni agricole, il diffuso ricorso alla pratica della monocoltura, e l’adozione di sistemi di drenaggio tubolare interrato, hanno determinato la scomparsa di gran parte del patrimonio arboreo esistente nelle zone agrarie del Comune di Jesolo, innescando una progressiva “desertificazione” delle aree di campagna.
Si è cercato di programmare degli interventi volti a ricondurre il territorio agrario ad una conformazione prossima a quella tradizionale, antecedente allo stato di diffuso degrado ambientale odierno e al recupero della dimensione verticale del territorio.
Vi è la consapevolezza che dei semplici dispositivi, o alcune norme, non siano sufficienti a modificare l’attuale assetto del territorio agrario. E’ necessario un profondo cambiamento di mentalità nell’approccio all’agricoltura.
Per secoli i contadini delle campagne italiane hanno lottato per addomesticare i terreni strappati alla Natura selvatica, sostituendo alla vegetazione spontanea le colture produttive. Inoltre, nelle campagne della pianura veneta si è lottato anche contro l’acqua stagnante per bonificare estensioni sempre maggiori di terreni e debellare mortali flagelli come la malaria. Queste azioni hanno trasformato un territorio fatto di paludi in un ambiente salubre e idoneo allo sviluppo insediativo.
Tutto questo impegno nel modellare la Natura in forme sfruttabili dall’uomo ha ingenerato una deleteria ostilità verso la vegetazione spontanea, le zone umide e quelle boschive, nonché verso tutto quanto non abbia un assetto regolare, disegnato, costruito, “pulito”, e soprattutto sfruttabile.
Le indicazioni fornite nei Sussidi Operativi tendono a modificare questa ostilità verso gli aspetti più naturali del territorio, e ad offrire una diversa opportunità all’agricoltura e alle aree agricole, volutamente inserite come “spazi della città”. Nel caso di Jesolo, di una città turistica.
Molte delle azioni descritte per il recupero morfologico del paesaggio agrario rappresentano un “costo” all’interno della gestione di una azienda agricola produttiva, e per questo l’Amministrazione Comunale dovrà farsi carico di individuare quali sostegni economici (anche in termini di agevolazioni fiscali) sia possibile applicare in favore degli imprenditori agricoli che operino in tal senso. Proprio per questo motivo le indicazioni previste non sono vincolistiche per le zone agricole (E).
Alle aziende che intendono integrare i loro redditi con attività agrituristiche viene consigliato di adottare tali “dispositivi” per il miglioramento ambientale, obbligatori, invece, nei casi (indicati dalle Norme Tecniche di Attuazione di Piano) in cui il vantaggio del proprietario terriero non è in funzione della produttività agricola, ma discende direttamente dalle disposizioni pianificatorie (costruzioni all’interno del Piano Campagna, recupero dei manufatti agricoli dismessi).